martedì 26 luglio 2011

Viviamo nella incapacita'

Ieri sera ho visto lo sceneggiato Il Sorteggio, su RAI 1, con Beppe Fiorello.
Al di la della recitazione , e dalla interessante sceneggiatura, mi viene da pensare, anzi, da ripensare , ai fatti raccontati: Il primo processo contro esponenti delle Brigate Rosse, che segno', indubbiamente, un duro colpo alla organizzazione creata per "indicare il cammino per il raggiungimento del potere, l'instaurazione della dittatura del proletariato e la costruzione del comunismo anche in Italia.

Gli anni '70 furono una escalation di avvenimenti, nelle fabbriche, all'interno dei movimenti sindacali, e nella Societa' tutta, che colpirono il nostro Paese.
Senza correre il rischio di essere frainteso, condannavo, da giovane minorenne , allora, questo tipo di lotta politica, e la condanno tutt'oggi.  Troppo sangue, troppa violenza, e troppe ingiuste condanne verso esponenti dello Stato e dei Sindacati. 
La classe operaia aveva bisogno , allora, di uno scossone; di qualcuno che li aiutasse a migliorare il loro status sociale, e le condizioni di vita e lavoro.
Ma la lotta delle Brigate Rosse, purtroppo, fu completamente sbagliata.
Non nella sostanza: del resto , gente come Curcio, Franceschini, Moretti, e cosi' via, ideologi e propugnatori di un pensiero politico coscienzioso e lucido, l'avevano vista giusta: bisognava contrapporre , allo Stato, una forza intelligente, di pensiero, appunto, che coinvolgesse gli strati bassi della classe operaia, la portasse ad un livello paritario (se non dittatoriale, secondo la logica del pensiero marxista) con la Classe dei Padroni.


Il loro errore fu quello di adottare un metodo completamente sbagliato.
Purtroppo, le idee, le ideologie, non sempre si tramutano in azioni concrete e sensate.  E la tomba dell'ideologia si delineo' ben presto nella lotta armata, quell'incredibile incalzare di azioni criminali che sconvolse il Paese, e che culmino' col rapimento e la morte di Aldo Moro.

Purtroppo, di quel periodo, ci rimane il piombo dei proiettili, il sangue versato, la violenza e il terrore.

Poco ci e' rimasto di piu'.  E mi viene da pensare: cui prodest?  A chi e' servito tutto questo?

Ci ritroviamo , oggi, la condizione sociale che ci siamo meritati?  
Di certo le Brigate Rosse non potevano pensare che , quarant'anni dopo, il Paese si potesse trovare come siamo oggi.  Ma non e' certo per merito di quelle azioni che oggi ci ritroviamo una classe politica insensata, e incapace.   Cosi' come non e' colpa nostra se ci ritroviamo con una classe Dirigente inetta e incapace...  Viviamo nella incapacita'.

Ma il Popolo, il proletariato, da sempre, trova al suo interno le forze per ribellarsi a tutta questa incapacita'.
O no ?

sabato 9 luglio 2011

Pensieri notturni

A volte i pensieri affollano la nostra mente. Pensieri belli. E anche meno belli. Sicuramente, son parte di noi stessi, e ci accompagnano durante la nostra vita.

I fatti che mi circondano , lasciano un segno: la politica, l'Economia nazionale, i problemi del lavoro, le finanze personali... tutto questo mi torna alla mente , soprattutto in queste ore di tarda serata, in attesa della notte, e del sonno.
Mi godo il fresco in giardino, col mio bicchiere di vino, e un buon sigaro, dovrei esser contento, esser in pace con me stesso (e lo sono, diciamo), ma mi sento amareggiato per tutto cio' che mi circonda.  Cosa lasceremo ai nostri figli, un domani?   Finanziarie da sballo, problemi di corruzione e insana politica, malaffare, disonesta', Classi Dirigenti inefficienti...
Tutto questo lasceremo loro?  Gliela faremo a combattere tutto questo?
Non dico un mondo perfetto, ma , almeno, un mondo migliore di questo?

Mi sovviene quello studente di Tienanmen, durante la protesta del '89, che fermo' da solo una colonna di  carri armati... Il coraggio di quel ragazzo, e' quello che piu' mi colpi', allora: si fece partecipe in prima persona nella rivolta popolare, scoppiata per via della crisi economica, e della mancanza di liberta' nella Cina di allora. Sarebbe bello che anche noi avessimo quel coraggio, quella voglia di fermare l'orrore di una repressione (lui, al tempo) , l'orrore di questa situazione politica (noi, oggi).
Non mi auguro una guerra civile, ma l'indignazione e la voglia di cambiamento ci dovrebbero svegliare un po, e farci agire in prima persona , un po' tutti quanti...alla faccia degli Scilipoti...
Speriamo in un futuro migliore, spetta solo a noi!

domenica 3 luglio 2011

Samsung presenta il Router SHV-E100L LTE Router in Corea del Sud

Samsung unveils SHV-E100L LTE Router in South Korea

Samsung LG U+ 4G LTE Router

  We showed you the 4G LTE Wireless Hotspot yesterday and today it has got the official acknowledgement. The Mobile Wireless Hotspot is touted as South Korea’s first LTE router that can hook up to 10 Wi-Fi-enabled devices. Additionally, there’s support for EVDO Rev. A as well that will allow users to surf the web in HSPA speeds.
No details on the price yet.

Tratto dal Sito: Sammyhub.com

Cybercultura: cosi' nacque la telematica sociale

Tom Jennings e il “pensiero trasformativo
Così nacque la telematica sociale

Fu un omosessuale ribelle alla base di quel “pensiero creativo” che portò a diffondere i modem nelle case della gente normale. Il segreto della rivoluzione? Un software da copiare a valanga

3 luglio 2011 - Alessandro Marescotti
Fonte: Mosaico di Pace

Il divieto di copiare un programma informatico, se da un lato si propone di tutelare la cosiddetta “proprietà intellettuale”, dall’altro può costituire anche un freno allo sviluppo dell’innovazione. Prendiamo il caso della telematica sociale.

Un programma da copiare liberamente
La “telematica di tutti” è stata resa possibile grazie ad un programma “libero” che tutti potevano gratuitamente copiare, modificare, migliorare. Quel programma di chiamava “Fido” e fu creato da Tom Jennings, un programmatore americano anarchico. Interconnetteva e sincronizzava i computer tramite le linee telefoniche. Le informazioni si replicavano via modem nelle memorie degli altri computer. All’inizio di ogni giornata tutto era condiviso in rete: e-mail e files di ogni tipo. Con il software Fido si poteva creare un BBS (Bulletin Board System). (1)

Fidonet
Nasceva la rete Fidonet. Era il giugno del 1984. Tempi di Guerra Fredda. Una rete mondiale di utenti “fuori controllo” non passava inosservata. Stati Uniti collegati all’Urss, pacifisti e anarchici in rete, i servizi segreti impazzivano. Il mondo cambiava e le barriere si infransero ben prima del 1989.

Il 1984 non fu l'anno di Orwell...
Fu una rivoluzione perché fino al 1984 era impossibile per un normale cittadino inviare e ricevere posta elettronica con il proprio personal computer. (2)
Allora le memorie centrali erano di 128 mila caratteri (128 KByte). Troppo poco per entrare nell’Internet di allora. Oggi, con una memoria mille volte superiore (ossia 128 milioni di caratteri, 128 MByte), a fatica navighiamo su Internet. Per accedere ad Internet nel 1984 occorreva andare nelle università, nei grandi centri di calcolo, nei comandi militari collegati alla Nato. Il semplice cittadino era escluso dalla telematica.

...ma di Jennings
Nel 1984 Tom Jennings, con il suo programmino “Fido” gratuito e privo di restrizioni sulla copia, generò un’ondata mondiale di “nodi” telematici, detti BBS (Bulletin Board System).

Potenza, capitale d'Italia
In Italia il primo BBS fu quello di Giorgio Rutigliano, a Potenza. (3)
Era l’agosto del 1984. Sbarcava in Italia la “telematica per tutti”, ad accesso gratuito, e questo grazie ad un radioamatore appassionato di informatica. Non fu un docente universitario o un superesperto a portare la telematica nelle case degli italiani. Non fu Bill Gates.

Il pensiero eretico
I personal computer non erano ancora dotati di modem. I governi stavano studiando come bloccare le copie non autorizzate di programmi. E invece Tom Jennings, infrangendo il tabù, invitava a duplicare liberamente il suo programma “Fido”: un’eresia. Howard Rheingold, autore del libro “Comunità virtuali” (Sperling e Kupfer, 1995), incontrandolo per la prima volta, lo descrisse così: "Ha i capelli viola e vari pezzi di metallo agganciati al giubbotto di pelle, alle orecchie e al naso. Va in skateboard, è attivista del movimento gay, è anarchico e aborrisce l'idea di reprimere qualsiasi forma di libera espressione delle idee".

Il pensiero trasformativo
Tom Jennings è un esempio di quel “pensiero creativo” che viene definito da David Perkins “pensiero trasformativo” e che è oggetto di ricerca delle scienze cognitive. (4)
“In particolare – scrive Lidia Giannotti nel suo saggio “Dal pensiero strade per innovare” - si cerca di individuare quella forma di creatività che consente di rompere con il passato e di fare un balzo in avanti imprevedibile, indicata per l’appunto, da coloro che tentano di individuare e comprendere il meccanismo che la genera ed il modo in cui si manifesta, come pensiero “trasformativo””. (5)


Imparare a cambiare le soluzioni
Occorrerà lavorare sulla scuola per promuovere questo “pensiero trasformativo”, ad esempio superando i libri di testo e creando una cultura della condivisione con testi liberi e software liberi. “Imparare a condividere”, “imparare a ricercare” e “imparare a creare” sono competenze strategiche che implicano libertà e generano innovazione, rompendo gli schemi del passato e avviando nuove rivoluzioni tecnologiche e cognitive, come quella di cui è stato protagonista Tom Jennings.

Note:

(1) Cfr. "BBS: le bacheche elettroniche dell'anarchico Jennings" http://ping.fm/NKRZw

(2) Il Videotel divenne operativo nel 1985 ma non consentiva l’invio internazionale di posta elettronica ed era costoso.

(3) Cfr. http://ping.fm/v6i0Q

(4) David Perkins, “Come Leonardo. Sviluppiamo le nostre capacità con il pensiero trasformativo”, Il Saggiatore, 2001

(5) Lidia Giannotti “Dal pensiero strade per innovare. Software e comunicazione digitale, circolazione della conoscenza ed esigenze di tutela della proprietà intellettuale”, cfr. http://ping.fm/avG6t

Articolo tratto da: PEACELINK - 3 Luglio 2011

venerdì 1 luglio 2011

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