domenica 3 luglio 2011

Cybercultura: cosi' nacque la telematica sociale

Tom Jennings e il “pensiero trasformativo
Così nacque la telematica sociale

Fu un omosessuale ribelle alla base di quel “pensiero creativo” che portò a diffondere i modem nelle case della gente normale. Il segreto della rivoluzione? Un software da copiare a valanga

3 luglio 2011 - Alessandro Marescotti
Fonte: Mosaico di Pace

Il divieto di copiare un programma informatico, se da un lato si propone di tutelare la cosiddetta “proprietà intellettuale”, dall’altro può costituire anche un freno allo sviluppo dell’innovazione. Prendiamo il caso della telematica sociale.

Un programma da copiare liberamente
La “telematica di tutti” è stata resa possibile grazie ad un programma “libero” che tutti potevano gratuitamente copiare, modificare, migliorare. Quel programma di chiamava “Fido” e fu creato da Tom Jennings, un programmatore americano anarchico. Interconnetteva e sincronizzava i computer tramite le linee telefoniche. Le informazioni si replicavano via modem nelle memorie degli altri computer. All’inizio di ogni giornata tutto era condiviso in rete: e-mail e files di ogni tipo. Con il software Fido si poteva creare un BBS (Bulletin Board System). (1)

Fidonet
Nasceva la rete Fidonet. Era il giugno del 1984. Tempi di Guerra Fredda. Una rete mondiale di utenti “fuori controllo” non passava inosservata. Stati Uniti collegati all’Urss, pacifisti e anarchici in rete, i servizi segreti impazzivano. Il mondo cambiava e le barriere si infransero ben prima del 1989.

Il 1984 non fu l'anno di Orwell...
Fu una rivoluzione perché fino al 1984 era impossibile per un normale cittadino inviare e ricevere posta elettronica con il proprio personal computer. (2)
Allora le memorie centrali erano di 128 mila caratteri (128 KByte). Troppo poco per entrare nell’Internet di allora. Oggi, con una memoria mille volte superiore (ossia 128 milioni di caratteri, 128 MByte), a fatica navighiamo su Internet. Per accedere ad Internet nel 1984 occorreva andare nelle università, nei grandi centri di calcolo, nei comandi militari collegati alla Nato. Il semplice cittadino era escluso dalla telematica.

...ma di Jennings
Nel 1984 Tom Jennings, con il suo programmino “Fido” gratuito e privo di restrizioni sulla copia, generò un’ondata mondiale di “nodi” telematici, detti BBS (Bulletin Board System).

Potenza, capitale d'Italia
In Italia il primo BBS fu quello di Giorgio Rutigliano, a Potenza. (3)
Era l’agosto del 1984. Sbarcava in Italia la “telematica per tutti”, ad accesso gratuito, e questo grazie ad un radioamatore appassionato di informatica. Non fu un docente universitario o un superesperto a portare la telematica nelle case degli italiani. Non fu Bill Gates.

Il pensiero eretico
I personal computer non erano ancora dotati di modem. I governi stavano studiando come bloccare le copie non autorizzate di programmi. E invece Tom Jennings, infrangendo il tabù, invitava a duplicare liberamente il suo programma “Fido”: un’eresia. Howard Rheingold, autore del libro “Comunità virtuali” (Sperling e Kupfer, 1995), incontrandolo per la prima volta, lo descrisse così: "Ha i capelli viola e vari pezzi di metallo agganciati al giubbotto di pelle, alle orecchie e al naso. Va in skateboard, è attivista del movimento gay, è anarchico e aborrisce l'idea di reprimere qualsiasi forma di libera espressione delle idee".

Il pensiero trasformativo
Tom Jennings è un esempio di quel “pensiero creativo” che viene definito da David Perkins “pensiero trasformativo” e che è oggetto di ricerca delle scienze cognitive. (4)
“In particolare – scrive Lidia Giannotti nel suo saggio “Dal pensiero strade per innovare” - si cerca di individuare quella forma di creatività che consente di rompere con il passato e di fare un balzo in avanti imprevedibile, indicata per l’appunto, da coloro che tentano di individuare e comprendere il meccanismo che la genera ed il modo in cui si manifesta, come pensiero “trasformativo””. (5)


Imparare a cambiare le soluzioni
Occorrerà lavorare sulla scuola per promuovere questo “pensiero trasformativo”, ad esempio superando i libri di testo e creando una cultura della condivisione con testi liberi e software liberi. “Imparare a condividere”, “imparare a ricercare” e “imparare a creare” sono competenze strategiche che implicano libertà e generano innovazione, rompendo gli schemi del passato e avviando nuove rivoluzioni tecnologiche e cognitive, come quella di cui è stato protagonista Tom Jennings.

Note:

(1) Cfr. "BBS: le bacheche elettroniche dell'anarchico Jennings" http://ping.fm/NKRZw

(2) Il Videotel divenne operativo nel 1985 ma non consentiva l’invio internazionale di posta elettronica ed era costoso.

(3) Cfr. http://ping.fm/v6i0Q

(4) David Perkins, “Come Leonardo. Sviluppiamo le nostre capacità con il pensiero trasformativo”, Il Saggiatore, 2001

(5) Lidia Giannotti “Dal pensiero strade per innovare. Software e comunicazione digitale, circolazione della conoscenza ed esigenze di tutela della proprietà intellettuale”, cfr. http://ping.fm/avG6t

Articolo tratto da: PEACELINK - 3 Luglio 2011

2 commenti:

  1. copiare liberamente si, ma senza i concetti di copyleft, public license, etc. che, pur essendo nati praticamente in quello stesso periodo, ci avrebbero toccati molto dopo.

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  2. Senza volerlo, ai tempi maneggiavamo un meccanismo enorme... Lo facevamo con lo spirito di T.J., e di migliaia di altri entusiasti, e non pensavamo a tutti i risvolti di licenza o copyright o copyleft.
    Era un mare magnum di liberta'.

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