lunedì 18 aprile 2011

Sentimenti contrastanti

Sto rivedendo il DVD de LA STANZA DEL FIGLIO di Nanni Moretti , e , come sempre mi accade vedendo i suoi film, mi immedesimo nella confusione e la spersonalizzazione che caratterizzano i suoi personaggi.   E ne subisco inevitabilmente i motivi di riflessione.
Moretti e' il mio regista preferito, per certi aspetti.  Degli italiani , sicuramente, e' quello che piu' mi affascina. Da sempre.
In questo film , il padre che perde il figlio, mi fa pensare che come sia debole un uomo quando perde i cardini de suo ego.  Non sempre si risale, si risolvono le situazioni.  E non sempre si e' adulti abbastanza.
Ogni tanto, nella nostra vita, siamo posti di fronte a situazioni difficili: la perdita di un figlio , di un amore, di un lavoro, di una occasione.  E sempre, in ciascuna di queste circostanze, ci troviamo soli con noi stessi, e con le nostre paure, le indecisioni, i dubbi.
Affrontando queste prove, si cresce, e si migliora.   Lasciandosi superare da tutto, e lasciandoci andare, si finisce col perdere l'occasione di migliorare.
Il contrasto di sentimenti cresce , e ci sembra di non sopportare le difficilta'. Invece, il dopo e' dietro l'angolo... Anche la morte, di un figlio per giunta, ci ricorda che la morte stessa e' una fase della vita, l'ultimo, ma non il definitivo.   E la vita comprende anche le circostanze dolorose e negative.

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